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venerdì 29 novembre 2013
Speculoos e...l'aereo
martedì 26 novembre 2013
Nutella bianca
Il bianco è il colore della purezza, della verginità, dell'elevazione dell'anima. E' il colore dei medici, degli infermieri e dei cuochi per indicare pulizia.
Ci sposiamo in bianco, vogliamo i denti bianchi poi quando arriva il capello bianco siamo a brontolare.
Ecco, io non ne ho. Sono arrivata a 40 anni senza capelli bianchi. Ho le tette mocio Vileda, il culo floscio, le zampette di gallina e l'artrosi ma zero capelli bianchi.
Son soddisfazioni.
Per chi invece avesse i capelli bianchi, ricordo che il bianco (inteso come luce) non è considerato un colore, ma la somma di tutti i colori. Vale a dire, la somma di tutte le conoscenze, le esperienze e dolori. La somma di notti insonni, di giornate di sole, l'unione di amori, di scoperte e di soddisfazioni tutte concentrate in fili di capelli. Quando vi spazzolate, state ripassando i momenti della vostra vita, dove avete certamente lasciato un'impronta di colore.
Se poi volete anche mezzo chilo di cellulite, dovete solo chiedere:
Ricetta di Corinne Jausserand
200 g cioccolato bianco
150 ml latte condensato
50 ml panna liquida
Far sciogliere il cioccolato bianco a bagnomaria e una volta sciolto, versare il latte unito con la panna che devono essere a temperatura ambiente. Rimescolare energicamente fino a che sarà omogeneo. Versare nei vasetti (me ne sono venuti due come quelli della foto, un po' più grandi di un vasetto classico di yogurt.
Lasciar raffreddare. Consumare entro 6/7 giorni.
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lunedì 25 novembre 2013
Involtini di tacchino all'arancia
giovedì 21 novembre 2013
Sablés con Nutella e...sul set con Montersino)
martedì 19 novembre 2013
Riso venere con carote alla paprika
Pain perdu alle mandorle
lunedì 18 novembre 2013
La zebrata
Ricette di questa famosissima zebra cake, in giro ce ne sono tante. Devo essere sincera, io ho fatto sempre e solo questa, presa da lei e non ho nessuna intenzione di cambiare. Ve la consiglio spassionatamente perché è soffice, buona e finisce subito.
300 g farina
200 g zucchero
3 uova
200 ml d'olio di semi (un bicchiere)
200 ml latte (un bicchiere)
1 bustina lievito
essenza vaniglia
3 cucchiai cacao tipo Nesquik
Montare le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Aggiungere gradualmente l'olio, la farina setacciata con il lievito e il latte a filo. Dividere l'impasto in due ciotole. Ho pesato il totale (1040 g circa) e ogni parte viene circa di 500 g.
In una parte unire i cucchiai di cacao, nell'altra le gocce di essenza di vaniglia. Imburrare e infarinare una teglia da 23cm di diametro. Versare al centro della teglia 2 cucchiai di composto chiaro. Con un altro cucchiaio versare al centro del composto chiaro, 2 cucchiai di quello al cacao. Al posto dei due cucchiai potete prendere come metro di misura anche un mestolino, l'importante è che si versato la stessa quantità dei due composti. Continuare ad alternare i due composti partendo sempre dal centro del precedente. I cerchi si allargheranno da soli. Facendo attenzione a non muovere troppo la teglia, infornare a 180° per 30min. Controllare la cottura con uno stecchino. Far raffreddare completamente e sformare.
Mi sono venuti circa 10 cerchi al cacao e 10 alla vaniglia.
* Più il metro di misura sarà grande (un mestolo o 3/4 cucchiai), più che le strisce verranno spesse. Se usate un solo cucchiaio, il lavoro sarà più lungo e le strisce talmente fini che non ci sarà molto contrasto tra bianco e nero. In ogni caso sarà comunque buonissima.
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domenica 17 novembre 2013
Pappardelle con pesto di peperoni
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venerdì 15 novembre 2013
Tortini castagne e noci (12 modi per riconoscere una food blogger)
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I 12 modi per riconoscere una foodblogger:
1-La foodblogger non ha 12 piatti fondi, 12 piatti piani e 12 forchette
ma
12 piatti fondi diversi da loro,
12 piatti piani con 12 decorazioni diverse
12 forchette con 12 manici differenti.
2-La foodblogger, con la bava alla bocca, guarda nei cassetti della nonna per scovare tovagliette cucchiai e cucchiaini vintage per farci le foto. Va ai mercati dell'antiquariato e dopo aver comprato un passino per lo zucchero a velo del 1912 se ne va trotterellando come avesse ricevuto gratis un trilogy.
3-La foodblogger non ha vergogna di fermarsi sul ciglio della strada per raccogliere tavole di legno imbarcate, caricarsele a casa, infilarle in vasca da bagno, fargli il bagnetto e dipingerle come se stesse preparando la base per la costruzione di uno chalet.
4-La foodblogger è capace di fare 5 volte la stessa ricetta venuta buonissima tutte e 5 le volte, solo perché non sono venute le foto.
5-La foodblogger potrebbe uccidere se mangi la pietanza prima che lei abbia allestito il set.
6-La foodblogger non concepisce il fatto di creare una torta e non fargli la foto per postarla nel blog.
7- La foodblogger non ha una lista della spesa con
farina, thé, burro, zucchero
ma
manitoba, thé matcha, burro chiarificato, zucchero muscovado.
8- La foodblogger che ti dice: devo dar da mangiare a Rodolfo, non sta parlando del suo cane ma del lievito madre da rinfrescare.
9- La foodblogger ha una maledizione: quando entra in libreria i libri di cucina saltano e si infilano dentro la sua borsa. Da soli. E lei è costretta a portarseli a casa.
10- La foodblogger ha un solo desiderio: fare le 143.729 ricette che ha in mente. Non chiede altro.
11-La foodblogger ha un solo incubo: svegliarsi la mattina, aprire il blog e vedere una pagina bianca con scritto "siamo spiacenti, il tuo blog non esiste più".
12- La foodblogger è una pazza con diritto alla libertà. Ditegli sempre sì e nessuno si farà male.
Da una rivista:
per 11 tortini (fondo 5,5cm, apertura 7cm, altezza 3cm)
200 g farina
100 g farina di castagne
130 g zucchero di canna
1 cucchiaio di lievito per dolci
1 pizzico di sale
2 uova
150 g burro morbido
125 ml latte
20 castagne cotte
1 manciata di noci
Mescolare gli ingredienti secchi: le farine con il lievito, il sale e lo zucchero. Montare le uova con il burro, unire il latte e le polveri. Mescolare bene e infine unire le castagne cotte sbriciolate e le noci spezzettate. Versare nei pirottini (io ho usato quelli in silicone) fino ad un centimetro dall'orlo. Infornare a 180° per 25min.
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martedì 12 novembre 2013
Le macine
Dite quello che volete ma la Mulino Bianco fa cosette buone. E' inutile che l'azienda insista nel dire che son cose genuine fatte nella casetta del Mulino Bianco: son buone, dal gusto riconoscibilissimo ma non sono genuine, no.
Nel gioco delle imitazioni, le macine sono quelle che ho deciso di mettere sul blog. Ho trovato la ricetta su internet prima di aprirlo, l'ho annotata sul quadernetto e appena ho aperto il blog è stata una delle prime cose che ho postato. Il codice tacito della blogosfera vuole però che si citi la fonte. Mi spiace, non posso farlo, non so a chi appartenga. Intanto la posto e ve la consiglio caldamente perché ho trovato questa ricetta favolosa. Poi, se qualcuna/o la riconoscesse come propria, sapete dove trovarmi. 200 g farina comune
2 cucchiai colmi di amido di frumento (frumina) o amido di mais
90 g di zucchero a velo
2/3 gocce estratto di vaniglia
8 g lievito per dolci (equivale a mezza bustina, non ne mettete di più!) 90 g burro 2 cucchiai di panna (da montare, non montata) latte 1 uovo freddo Sbattere leggermente l'uovo con un cucchiaino di latte.
Unire in una ciotola capiente, la farina con la frumina, lo zucchero, il lievito e mescolare. Aggiungere il burro a temperatura ambiente tagliato a cubetti e mescolare con le mani fino a che non si sia amalgamato agli ingredienti secchi. Il composto sarà sabbioso. Unire la panna e la vaniglia iniziando a lavorare con le mani molto fredde. Se avete la planetaria, sarà un ottimo aiuto. Versare l'uovo a poco a poco fino ad ottenere un composto bello liscio, compatto e lucido. Non va necessariamente versato tutto, ne basta metà o comunque la dose necessaria a lavorare bene l'impasto. Formare una palla, avvolgerla con la pellicola e far riposare in frigo come una normale frolla per 30min.
Stenderla a circa 7/8mm e adagiarla nella teglia coperta con la carta da forno. Tagliare le macine con il tagliabiscotti (circa 6cm con l'interno di 1,5). Levare con delicatezza i ritagli e il centro di ogni biscotto: verranno riutilizzati per fare altre macine.
Non spostare i biscotti, altrimenti perderanno la loro forma tonda.
Infornare a 200° per 15 min circa.
! Quello di tagliare i biscotti direttamente nella teglia non è assolutamente obbligatorio. E' ancora una volta un mio sfizio per farli venire perfettamente tondi perché spostandoli con le mani inevitabilmente perderebbero la loro forma.
!Porre molta attenzione alla lavorazione della frolla. Una pasta non uniformata, in cottura renderà i biscotti granulosi e dall'aspetto molto lontano dalle macine originali.
! I biscotti vanno ben cotti (devono avere il colore del caramello) , essere mangiati freddi e conservati in scatole di latta.
Questi consigli vengono dalla mia esperienza di 4 infornate fallite, spero ne possiate fare tesoro!
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giovedì 7 novembre 2013
Pain d'èpice alla crema di marroni
Quando si dice "avere una corazza" o "avere la corteccia dura e il cuore morbido". Pensate alla castagna, pensate a quanto sia presuntuosa. Intanto non cresce in un campo ma in un albero abbastanza alto, quindi è difficile da raccogliere, e si deve aspettare che cada.
Si presenta con un guscio spinosissimo che tu dici "ammappela, e che c'è dentro? 'Na perla?" Poi la apri e dentro c'è un altro guscio pelosetto, impossibile da aprire se non hai il coltelllino. Poi trovi la pellicina antipatica e poi finalmente la castagna che ecco, non è che abbia tutto sto valore...
La castagna è antichissima: sono stati ritrovati fossili di pollini di castagno sulle Apuane risalenti a 10.000 anni fa. Magari non erano adoperate come cibo però già esistevano.
Nel Medioevo invece ci fu un boom della castagna: veniva utilizzata al posto dei cereali e delle farine, con le zuppe e anche come merce di scambio e di pagamento come il grano.
Nel rinascimento l'uso della farina di castagne si diffonde fino a diventare un'ottimo sostituto agli altri cereali perché molto simile al riso e al frumento dal punto di vista nutrizionale.
In toscana , con la farina di castagne, si fa il castagnaccio (presto su questi schermi), mentre in Svizzera non si fa nulla, infatti non la trovi nemmen a pregare turco.
Qui al nodde si usa la crème de marrons, che fa molto più chic che "farina di castagne". Con la crème de marrons puoi fare una variante del pain dépice, per chi non conoscesse il gusto, è quello dell'omino di Shrek, speziato, profumato di cannella, dolce e morbidino.
Questi paninetti sono deliziosi, hanno la forma dei mini plumcake ma non hanno niente a che fare con loro.
Sono proprio panini speziati e morbidi, un po' gommosi da tagliare a fette e gustare tiepidi.
Buonissimi, li adoro!
125 g miele liquido
125 g crema di marroni
1/2 bustina di lievito
150 ml acqua
1 cucchiaino di 4 spezie (se non le trovate, va bene solo la cannella)
1 cucchiaino di cannella
250 g farina
1 pizzico di sale
Riscaldare il forno a 240°.
In una ciotola versare l'acqua bollente, aggiungere il miele, la crema, le spezie e mescolare per far sciogliere il tutto. Mescoalre la farina conil lievito e il sale e formare una fontana. Aggiungere al centro la preparazione di marroni e battere con le fruste elettriche fino ad ottenere un impasto omogeneo. Versare nelle forme (le mie sono in silicone 7x4), infornare abbassare la temperatura a 180°. Cuocere per circa 25/30 min. Far raffreddare un po', sformare e servire.
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