lunedì 16 settembre 2013

Biscottini porcospini e...il messaggio per la giornalista di food




Sulle famosissime merendine, come fosse una virtù, c'è una dicitura bella grande sulla confezione che recita: con più latte e meno cacao.
Presente no?
Questa indicazione è rivolta alle mamme che vogliono il meglio per i loro figli.
Vent'anni fa forse era perfetta. Oggi la mamma ha più informazioni del pubblicista e se trova nel prodotto qualcosa di ignoto, ti spezza le gambine.
Piu latte e meno cacao doveva essere un pregio della merendina ma è esattamente il contrario: il cacao non fa male, non fa ingrassare, non porta allergie. Il latte invece....
Ahi ahi ahi, ci sarebbe da avvertirli che in giro ci sono mamme informate e tra queste ci sono anche foodbloggers cattivissime.

La Viennetta è l'apoteosi della delusione da prodotto industriale.
Bella barocca, con tutte quelle onde, il crack del cioccolato sotto la pressione del cucchiaino, il cioccolato perfettamente colante tra una piega di panna e l'altra. La compri, la apri e dentro hai una cosetta piccola, timidatimida, con il cioccolato surgelato, le onde spiaccicate, se ti va bene la tagli con la moto sega, se ti va male la servi come brodino colante.
Per non parlare dei sofficini che hanno mandato sul lettino del dottore, milioni di ragazzini degli anni 80 perchè hanno provato a incidere il sorriso con la forchetta per fare uscire il formaggio e ancora non si capacitano del fallimento.
Poi leggo un articolo su un giornale che una simpaticissima giornalista titola con 
Foodbloggers: chi sono? Ci possiamo fidare?
A bella de zia?
Ma va a magnatte na viennetta vha.


I biscotti con i corn flakes si chiamano tartarughe e questi?

Porcospini, ok?
Facciamo che il blog è mio e decido io.



125 g burro a temperatura ambiente
100 g zucchero
1 uovo leggermente sbattuto
125 g farina
2 tazze di riso soffiato


Accendere il forno a 180 gradi. 
In una ciotola mescolare vigorosamente burro e zucchero finché risulterà un impasto soffice. Aggiungere l'uovo e mescolare bene. Unire la farina. Con un cucchiaino prendere un po' dell'impasto (dimensione di una noce circa) e rigirare nel riso soffiato. Formare circa 26/28 palline. Disporle  ben distanziate, su una teglia coperta con cartaforno. Cuocere i biscotti circa 10/12 minuti o fino a che siano leggermente dorati. Lasciar raffreddare su una griglia.
! Ho schiacciato un po' di rice krispies e li ho uniti all'impasto per avere il croccante anche dentro. Non è obbligatorio...



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Smoothies more, banana e lamponi



Ebbene sì, ho fatto anche io uno smoothies. Nella sua trappola ci son caduta anch'io, avanti il prossimo, gli lascio il posto mio. 

Dopo averlo visto svariate volte sul web , altrettante sugli scaffali dei super, mi sono convinta ad assaggiarlo e già al primo sorso mi son fatta una domanda:

ma la differenza con il frullato qual è?
Credo che tutti gli italiani, assaggiandolo, si siano fatti questa domanda. Mi  sono informata e ne so quanto prima.
C'è una gran confusione (sarà perchè ti amo), intorno a quello che è frullato, frappè, milkshake, smooties, centrifugati e succhi di frutta.
Vediamo di analizzare la cosa.

Frullato: frutta o verdura frullata da sola o con acqua o ghiaccio o yogurt o latte.

Frappè:  frutta o aromi (cacao, menta) frullati con ghiaccio, zucchero e latte.

Milkshake: termine inglese per indicare il frappè.

Centrifugati:  con la centrifuga si separano la polpa dalla buccia di frutta o verdura e non si aggiunge nient'altro.

Succhi di frutta: concentrato della polpa della frutta con l'aggiunta di zuccheri.

Smoothies: frutta fresca o congelata, frullata con zucchero yogurt e ghiaccio.

Come vedete la differenza è minima e a volte ho la sensazione che ci stanno prendendo per il cucuzzolo della banana.
E credo che sia un po' colpa di questa forzata globalizzazione sui nomi. 
Fingerfood, buffet, escargots, consommè, wraps e smoothies. Che siccome i nomi son diversi, si deve trovare per forza una differenza nella preparazione.
Io me lo sono fatta in casa e in confronto a quello comprato, il mio era molto ma molto più buono.
L'ho fatto banana e lamponi (chi c'era con te) e siccome l'estate sta finendo (e un anno se ne va) ho aggiunto anche le more.
Viene denso come uno yogurt da bere (frullato), se lo volete più liquido basterà aggiungere del latte (milkshake).
Vi ho confuso ulteriormente, lo so. 
Fatevi uno zabaione che quello è uguale e unico in tutto il mondo.

Scherzi a parte, il mio smoothie, mi ha sostituito il pranzo e mi ha caricato di vitamine.
Ho letto che si può conservare 2/3 giorni in frigo ma credo che berlo subito sia meglio. Ho aggiunto la banana perché gli dona una texture più vellutata.
Ringrazio Cocciante, i Ricchi e Poveri, Morandi e i Righeira per avermi sostenuto nella stesura del post.



Per 1 litro e poco più di smoothie

250 g di lamponi
250 g di more
1 banana
3 cucchiai di zucchero
3  yogurt (io li ho presi alla vaniglia)
12 cubetti di ghiaccio

Lavare i frutti rossi. Mettere nel frullatore le more, i lamponi , la banana tagliata a rondelle, lo zucchero, gli yogurt e i cubetti di ghiaccio. Frullare bene, servire subito e cerca di essere un tenero amante.




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venerdì 13 settembre 2013

Tonno fresco al sesamo nero


Lo sapete che cerco sempre di far cose originali ma con ingredienti reperibili, quindi non iniziate a panicare dicendomi che il sesamo nero da "Gino alimentari" non lo trovate.
Da Gino no, ma nei supermercati, tipo negli scaffali di cibo etnico, sì.
Non lo trovate? Va bene anche il sesamo bianco, ma i miei saranno più chic dei vostri, eh.
Il sesamo nero è una variante di quello bianco, forse di gusto più forte,viene usato molto nella cucina giapponese coreana e indiana.  Sta benissimo con riso, pesce, e anche con i dolci.
Per dare un tocco piccante e asiatico al finger, ho unito il wasabi in polvere, più difficile da reperire.

Per circa 20 cubetti

1 trancio di tonno fresco
wasabi in polvere (facoltativo)
olio di sesamo (o olio di semi)
semi di sesamo nero
sale

Tagliare con un coltello affilato il tonno, a cubetti più o meno uguali e salarli un po'.
Mescolare la polvere di wasabi (dose a piacere) con i semi di sesamo in una ciotola. passarci i cubetti di tonno senza rivestirli troppo però e cuocerli 4/5 alla volta, in una padella antiaderente con un pò d'olio.
Ripetere l'operazione e servire tiepidi con gli stecchini.


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mercoledì 11 settembre 2013

Wraps al guacamole e pollo




Lo so che dovrei interessarmi più al canard a l'orange, coq ou vin e  macarons però si vede che nel mio DNA è troppo forte la propensione verso gusti forti, un mix tra un camionista messicano e il pescatore siciliano. 

Tortilla, tacos, fajitas, chili....questo è un altro mondo che amo: bello piccantoso che non fa molti sconti agli stomachini debolini francesini. 

La ricetta del guacamole viene dal ricettario mentale di mia zia. Mentale perchè:

- "Zia mi dai le dosi del guacamole?" 

- " Sì, metti un po' di questo e un po' di quello insieme" 
- "Zia, ho un blog, devo scrivere delle dosi precise" 
- "Ah, vero! Allora prendi un avocado poi metti un po' di quello un po' di questo insieme"
Va bhè.
Però mi è uscito un guacamole fantastico.
Ma andiamo per ordine.
I wraps sono le tortillas avvolte/ripiegate/ impacchettate con un ripieno a piacere.
Con mia zia, abbiamo convenuto che wrap (termine inglese per indicare un pacchetto, un contenitore...) non sono altro che i tacos messicani con un nome più figo. 
Come fingerfood per indicare le tartine o buffet per indicare mangia-quanto-te-pare
Le tortillas sono delle gallette/piadine messicane fatte con farina di frumento o di mais usate come accompagnamento per le pietanze.
Quando sono piegate in due e ripiene di carne, verdure o formaggi vengono chiamate tacos.
Esiste la varietà classica di taco che è morbido, scaldato brevemente e condite con tutto e di più.
Nell' altro tipo di taco, di stampo più Tex-Mex,  la tortilla viene fritta, quindi si avrà una galletta ripiegata e croccante, da riempire con il condimento.

La salsa guacamole, per quelle due persone che ancora non lo sanno, è un'antichissima salsa messicana fatta a base di avocado. Divina.
Io ho riempito i wraps con la salsa e il pollo (se vi avanza da qualche cena è l'ideale)


Per 4 wraps
4 mini tortillas (14cm circa di diametro)
1 avocado
4 pomodori ciliegia
un cucchiaino raso di cipollotto (facoltativo)
1 cucchiaino cumino
coriandolo fresco
peperoncino (quantità a seconda dei gusti)
1 lime
sale pepe
100g pollo (cotto alla griglia, alla brace. allo spiedo, lesso...)
spezie per barbecue



 Ho letto ricette con la cipolla ma io ho preferito usare il cipollotto e usarne pochissimo sotto consiglio di zia. 
Tritarlo finemente.
Lavare e tagliare i pomodorini in due. Togliere i semi e tagliarli prima a strisce e poi a cubetti piccoli.
Tagliare l'avocado in due, togliere la buccia e il nocciolo (c'è bisogno di dirlo??!) e raccogliere la polpa in una ciotolina. Schiacciarlo con la forchetta spruzzandolo di succo di lime in modo da non farlo annerire. Salare pepare, unire il cucchiaino di cipollotto, i pomodorini, il cumino e il coriandolo.
Io ho messo un foglio di pellicola a contatto con la salsa fatta e l'ho conservata in frigo per mezz'oretta, per dare la possibilità agli ingredienti di fare amicizia tra loro.
Tagliare il pollo a pezzetti irregolari, anche sfilacciato va bene e rotolarlo nelle spezie da barbecue. Unirlo alla salsa.
Al momento di servire, preparare i wraps:
ho ignorato le indicazioni della confezione e le ho preparate come ho visto fare alla tv:
ho scaldato un padellino antiaderente e ho fatto "riprendere" le tortilla per qualche secondo per lato. Devono tornare morbide.
A quel punto, ancora calde, le ho confezionate con il guacamole al pollo. Ho tagliato lo stelo del cipollotto per chiudere il pacchetto.



!Forse è utile dire che l'avocado deve essere maturo ma non troppo morbido.
Fate toccare l'indice e il pollice a formare un cerchio, il famoso segno "OK". 
Toccate la base del pollice.


foto dal web


Questa morbidezza non va bene, l'avocado è troppo maturo.
 Fate toccare l'anulare con il pollice. Qui l'avocado è troppo acerbo.
La maturità giusta è quella che si ha, unendo il dito medio con il pollice.
Questo metodo è utilizzato per la cottura della carne ma ho trovato che questo metodo fosse perfetto per indicare la giusta maturità a chi non ha mai usato l'avocado.


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martedì 10 settembre 2013

Sushi di lattuga con tonno e avocado


Capisco che l'avocado ha un sapore particolare, però a me piace davvero tanto e soprattutto in estate  ne approfitto per prepararlo per i miei amati fingers. 
Questo sono semplicissimi e veloci, come tutte le ricette che propongo nel blog. 


3/4 belle  foglie di lattuga
1 scatoletta di tonno
1 avocado
1 cipollotto piccolo
sale pepe olio
paprika

lavare e asciugare benissimo le foglie di lattuga. Sgocciolare bene il tonno e schiacciarlo con la forchetta. Tritare il cipollotto e unirlo al tonno. Salare e pepare. Pulire l'avocado e tagliarlo a bastoncini.
Raccogliere in ogni foglia il tonno con l'avocado, arrotolarla su sé stessa abbastanza stretta ma con delicatezza e fissarla con un paio di stecchini. Procedere fino a fine ingredienti (me ne sono venute 3). Tagliare le estremità che sono rimaste senza ripieno e poi in due (ognuna sarà di 4 cm). Rifissare se necessario con lo stecchino.
Disporle in un piattino, cospargere di paprika e un filo d'olio. Servire fresche.

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lunedì 9 settembre 2013

Pesche al vino


I pomeriggi d'estate, negli anni '70, mia mamma chiamava dalla terrazza me e le mie amiche per far merenda. C'era il pane con la tavoletta di cioccolata o il pane strusciato di pomodoro condito con sale e olio oppure la macedonia di fragole.

In qualche cassetto della memoria era rimasto il ricordo di questa macedonia che dava un po' alla testa: pesche con il vino. Aveva un gusto dolce di frutta matura e anche il gusto proibito di bere del vino ma con il permesso di mamma.
Oggi forse a casa dei miei, avrebbero mandato i servizi sociali, ma all'epoca era una merenda come le altre e vi giuro che nessuno ci è morto.
La ripropongo più per tenerezza che per condivisione.



Per 4 bicchieri/coppette

4 pesche bianche
8/10 cucchiaini di zucchero semolato
vino rosso


Preparazione
Tagliare le pesche a tocchetti, metterle in una ciotola capiente e aggiungere il vino e lo zucchero. Far insaporire una mezz'oretta e servire nei bicchieri.

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giovedì 5 settembre 2013

Rotolini di gamberetti e lime


Le foto dei nostri piatti non sono tecnicamente perfette? Bhé mica siamo fotografe!
Non abbiamo un design grafico eccellente? Ma non siamo mica webdesigner noi!
Non siamo capaci di farci la sfoglia come i grandi cuochi pasticceri? E mica siamo grandi chef!
Non scriviamo post profondi o interessanti dal punto di vista culturale scientifico e politico? Non siamo mica scrittrici ma...le basi d'italiano dovremmo averle, no?
Bhè, sarà capitato anche a voi di fare un giro nei blogs e vedere piccoli grandi sfondoni italici.
Su certe parole potrei sorvolare: mi hanno insegnato a scrivere ciliegie con la   "i"   e ho scoperto solo poco tempo fa che è ammesso anche scrivere ciliege. 
Mi sono anche chiesta come mai per anni ho scritto gr per indicare i grammi e scopro solo ora che si scrive  g.
Un'amica mi ha fatto notare che è perché a scuola ci hanno insegnato così!
E sorvolo anche sulla moda del "piuttosto che" visto che ogni epoca ha la sua parola must. D'altronde ai miei tempi, ogni due parole ci infilavamo l'intercalare cioè.
Cioè, capito?
Tollero poco invece....i modi di scrittura....quelli fatti tutti...... con puntini di sospensione....Tipo così...che alla fine...ti vien l'ansia...da troppa suspence.
o quelle che non conoscono le maiuscole. tipo così. che secondo loro è un modo di risparmiare. quindi evitano maiuscole: c'è crisi!

A volte invece serve necessariamente il defibrillatore.
Cosa del tipo:
"O comprato del pesce. L'ho faccio alle patate ho alle verdure?"
Che brivido.
Ragassuole: poche cose ma scritte bene, sennò fra poco avremo anche gli scrittori che ci vengono contro.

Obiettivo si scrive con una B!
Treccia si scrive con la I ma trecce si scrive senza!
Fresca si scrive senza l'acca.
Scuotere non si scrive con la Q!


Un post con scritto ogniuno mi fa effetto ecco.
E se glielo fai notare all'autrice, ti dice che è un errore di digitazione.
Minchia, per 7 volte hai digitato la stessa parola sbagliata!
Scusate ho detto una parolaccia ma è un problema di digitazione.
Ho il tasto MINCHIA che si attiva da solo.
Accanto all'invio.

Con l'avvento del favoloso T9 poi le cose si sono complicate ulteriormente.
Ma sapete quante famiglie distrutte, amicizie rovinate, coppie ferree separate da una parola sbagliata?

Fidanzati che scrivono: sei la fava della mia vita (fata).
Oppure mariti alle mogli: stasera ho voglia di arabe (brace).
E ancora amici che scrivono contenti : mi sono innamorato di una ragazza armata (croata)
Io stessa scrissi ad un'amica: ci vediamo stasera, ti mando un cacio (bacio)
Che va bene che sono foodbloggers, ma insomma...


La ricetta è vecchia, presa da un vecchio giornale. La presentazione è copiata allegramente mentre le dosi  e il procedimento li ho cambiati. Tzè.


Per 6 rotolini

3 fette di pane maxi, senza crosta 
170 g gamberetti precotti
2 cucchiai di maionese
1 cucchiaino prezzemolo
2 lime per la decorazione
1 cucchiaio di succo di limone
sale pepe
prezzemolo per decorare

Asciugare i gamberetti e assicurarsi che non abbiano acqua, in tal caso, scolarli o strizzarli, tagliarli grossolanamente al coltello. Metterli in una ciotolina con la maionese, poco sale, pepe, limone e prezzemolo. Io ho l'abitudine di tenere un vasetto di prezzemolo che ho tagliuzzato e conservato in frigo. Stendere le fette di pane con il matterello, distribuire i gamberetti e arrotolare. Arrotolare nella pellicola, ben stretti e mettere in frigo per 2/3 ore (io tutta la notte).
Tagliare a fette il lime e sistemarli nei piatti di servizio. Tagliare i rotolini in 3 parti uguali (io ho scartato qualche millimetro delle estremità del rotolo perchè erano brutte da vedere)
Disporre sul lime e decorare con il prezzemolo.
Se li servite in giornata, vi consiglio di tagliare il lime e utilizzare quello che avanza dalla decorazione , per condirci i gamberetti.
Se invece li fate per il giorno dopo, tagliate i lime e appoggiateli su un piattino con un filo d'acqua che impedirà al limone di seccarsi e metteteli in frigo. Il giorno dopo saranno solo da asciugare un po'.





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mercoledì 4 settembre 2013

Girelle di salmone e rucola


Lo so cosa state pensando. Che la ricetta è trita e ritrita, che la conoscono anche i salmoni e che fa molto anni '80.
Però chi è appassionato di dolci. prima o poi metterà nel suo blog la Sachertorte o il ciambellone della nonna no? E anzi, fanno sempre piacere, perciò ho deciso anche io di non farmi mancare la ricetta del pane arrotolato con il salmone.
E' una ricetta che facevo quando ero alta quanto il tavolo e l'ho sempre servita a ventaglio nel piatto.
Per scongiurare il rischio di annoiarvi, ho pensato di proporvelo sotto forma di lecca-lecca.
Non si toccano con le mani, hanno un côté ludico e sono anche eleganti.
Spero di avervi proposto in chiave moderna, le vostre antiche girelle ma soprattutto, ho unito un altro fingers alla mia collezione!



Per circa 12 girelle


2 fette di pane senza crosta (quelle lunghe)
250 g salmone
rucola
philadelphia
limone

Stendere con il matterello le due fette di pane. In una, spalmare il formaggio, coprire con il salmone, qualche goccia di limone e la rucola spezzettata. Rigirarla stretta su se stessa e conservarla in frigo per più tempo possibile (io tutta la notte) avvolta in pellicola, come fosse una caramella.
Per l'altra versione invece ho steso la fetta di pane appiattita sopra il salmone. Poi ho spalmato di formaggio e di rucola spezzettata. Stesso procedimento: ho avvolto stretta in pellicola e tenuta in frigo.
A momento di servire, inserire lo stecchino.




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domenica 1 settembre 2013

Tortini morbidi di mele e mandorle


Con questa ricetta partecipo ad un contest molto carino, organizzato da Sarah, legato ad un evento che si svolgerà a Bassano del Grappa il 6 settembre.
 Se siete della zona leggete qui !!

Per l'occasione, ho fatto dei tortini morbidi con le mandorle e le mele di Monfumo, un paese nelle colline della pedemontana del Grappa, che sono piccole rosse e profumate.


Per 11 tortini

150g burro morbido
170 g zucchero
3 uova
150 g farina
60g farina di mandorle
2 prese di lievito per dolci
1 mela
mandorle in scaglie

Battere il burro morbido con lo zucchero. Aggiungere le uova una a una. Unire la farina con il lievito e la farina di mandorle. Versare l'impasto nelle forme in silicone (5x7). Lavare la mele, tagliarla a fette fini e disporne 3 fettine per ogni tortino, affondandole nell'impasto. Cospargere di mandorle in scaglie e infornare a 180° per 30 minuti circa o fino a quando saranno dorate. Spolverizzare se si vuole con lo zucchero a velo.






Con questa ricetta partecipo al contest di Sarah My Secret Dinner



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