venerdì 21 febbraio 2014

Pane ai semi oleosi e...l'ipocondriaco


Sono una di quelle persone che nega la malattia.
La mia parola d'ordine è non ho niente, anche se sono in catalessi con febbre a 40. Per cui vado in contrapposizione con quelle persone che prendono medicinali al primo dolore.
Soprattutto non posso avere accanto l'ipocondriaco che quanto tossisco mi guarda come se avessi già un piede nella fossa.
Son convinta che hanno negatività addosso e se la scrollano sul primo venuto.
Io assorbo anche l'umidità, figuriamoci la negatività di un malato immaginario.
Portano sfiga , punto.
Ecco che sono dal calzolaio per rifare il tacco ai miei vecchi stivali.
Mentre conversiamo sento qualcosa di liquido che mi scende dal naso, d'istinto mi porto le mani al volto.
Sangue.
Mi sporco le dita, le mani, oddio oddio, mi esce sangue dal naso, cerco con le mani sporche di prendere un fazzoletto dalla borsa, Intanto dentro la mia narice destra sembra ci sia una pompa a pressione. Il calzolaio, un po' allarmato e un po' imbarazzato, mi fa fare il giro del bancone e mi fa sedere inclinandomi la testa.
In quel mentre entra un cliente che vede la seguente scena.
Io, seduta con le mani e il viso completamente insanguinato, la testa riversa all'indietro e il calzolaio vicino con il punteruolo in mano.
Rimane un paio di secondi con i suoi mocassini nel sacchetto di plastica, e in quel paio di secondi fa mente locale e si rende conto che non è come sembra: il suo amico calzolaio, non è un assassino.
 -"Devo chiamare l'ambulanza?"
 -"Oooo, è olo angue al aso!!" mugolo io.
-"Come? Ha difficoltà a parlare?
-"o, o, iente iente, è olo angue...
Guarda il calzolaio con faccia interrogativa:
-"Sta male?"
-"No, è solo sangue dal naso"
-"Ehh ma bisognerebbe chiamare l'ambulanza, spesso alla base di queste emorragie ci sono problemi più seri."
Ma chi ce l'ha mandato questo?
Cerco di insistere nella mia nuova lingua:
-"On si eoccupi, è olo un apillae otto!"
-"Che dice?" fa il cliente rivolto al calzolaio divenuto interprete simultaneo.
-"Dice che è solo un capillare rotto."
-"Ehhh, anche la mia povera mamma diceva così..."
-"iea?" dico io.
-"Diceva?" ripete il calzolaio.
-"Eh sì...purtoppo..pace all'an..."
-" OOOOO, HO ETTO E E' OLO ANGUE AL ASO, AZZO!

 Via, via , devo andare via, porco can, io devo impastare stasera, non posso aver negatività nel lievito!
Devo buttarmi del sale alle spalle, mettermi vino dietro le orecchie, accarezzare un gatto nero, mangiare aglio, ululare alla luna. Torno a casa, sporca di sangue, nel pentolone metto orecchie di gallo (sìsì, ce l'ha), coda di rospo, ali di pipistrello e incrocio le dita per scacciare il negativo.
Poi impasto.
Pfiuu, tutto bene.

Secondo me hanno contribuito le orecchie di gallo.



Di Emmanuel Hadjiandreou

300 ml acqua fredda
20 g di semi di lino
20 g semi di grano saraceno
20 g semi di girasole
20 g semi di sesamo
300 g farina di spelta e 200 g farina integrale
 (oppure 500 g di farina integrale)
10 g sale
8 g lievito fresco
80 ml acqua tiepido

Mescolare l'acqua con i semi in una ciotola, coprire e mettere in frigo tutta la notte. L'indomani portare a temperatura ambiente l'acqua con i semi, sciogliere il lievito nell'acqua tiepida e mescolare le 2 farine. Unire il lievito alla farina e poi versarla nella ciotola con l'acqua e i semi. Lavorare molto bene con le mani, fino ad ottenere un impasto omogeneo e un po' appiccicoso. Se durante l'impasto, vedete che è troppo sodo, vuol dire che la vostra farina ha assorbito molta acqua. Aggiungetene ancora un paio di cucchiai per avere un impasto più morbido e colloso. Coprire a campana con una ciotola più piccola e lasciar riposare per 10 min. Lasciando l'impasto nella ciotola, prendere una parte e portarla verso il centro, girando la ciotola, proseguire facendo tutto il giro e lasciar riposare coperta per altri 10 minuti. Ripetere questo petrissage per altre 3 volte (4 in tutto) e alla fine del quarto (l'impasto sarà diventato più sodo e liscio), far lievitare per 1 ora, coperto con la ciotola più piccola.



Sgonfiare l'impasto, lavorandolo brevemente, con le dita stenderlo in un rettangolo, avvolgerlo su se stesso per formare un filoncino lungo il doppio dello stampo. Piegarlo in due,intrecciarlo e metterlo nella forma precedentemente oliata con uno scottex. Cospargere di farina, coprire e far lievitare fino al raddoppio (circa 1 ora). Riscaldare il forno a 240°, mettendo un pentolino di metallo all'interno. Appena ha raggiunto a temperatura, versare dell'acqua nel pentolino per creare vapore, infornare il pane e abbassare a 200°. Far cuocere per circa 30 minuti. Per controllare la cottura, battere un cucchiaino alla base del pane, se il suono sarà come se fosse vuoto dentro, il pane è cotto. Se risulta un suono come se fosse pieno, prolungare la cottura.
Far raffreddare su gratella.


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17 commenti

  1. impastare come rimedio ad ogni male e ad ogni sferzata della pasta come se le cose negative scivolassero via!...direi che come rimedio visto il risultato ti sei sfogata molto

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  2. Utto ene? Ma certo, comunque, tanto per fare la betonica, non si deve mettere la testa all'indietro quando scende il sangue da naso ma, anche se sembra strano, in avanti
    Il tuo pane è molto ispirato e bellissimo, ciao e un bacino, Daniela

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    1. Daniela, utto ene, non sapevo assolutamente di questa cosa di mettere la testa in giù, grazie:-)

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  3. Ah ah, mi sono fatta una grossa ristat, che vuoi che ti dica, hai perfettamente ragione!!! Guai ha portate negatività quando c'è il lievito madre di mezzo...un saluto Manu

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  4. Ah ah ah ^^ meno male che il naso non zampilla in luoghi assurdi solo a me! E anche io odio quelli che si preoccupano in maniera eccessiva, e pensa che ne ho sposato uno!
    Ma gli hai portato un pezzo di pane al cliente del calzolaio come prova che non era niente di grave?!

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  5. ahah muoio, no non veramente, che non si sa mai con la gente che va dal calzolaio... Ad ogni modo, esilarante la scena! All'inizio pensavo ti fossi data a racconti splatter e non capivo dove volessi arrivare, che sangue e farina non é che si sposino sempre bene. Anzi. Poi però, che ridere! :-)
    Come già detto e ripetuto, questo blog é un sogno e i tuoi pani fan venire voglia di impastare, impastare ed impastare ancora... Capillare o non!

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  6. Mi sono immaginata tutta la scena...sono quei momenti in cui dici ma perchè perchè porca.... va beh..comunque l'importante che ora vada utto ene... e che avendo fatto tutti gli scongiuri del caso il tuo pane sia venuto benissimo...buona giornata Monique :)

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  7. L'immagine del calzolaio con il punteruolo in mano fa morir dal ridere! :D
    Spero che tu stia bene, come è logico che sia dopo "soltanto un piccolo capillare rotto"!! ;)
    Pane splendido come sempre, e comodissime le lunghe lievitazioni notturne!

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  8. ciao, ci uniamo ai tuoi lettori e ci siamo innamorati del tuo pane, è stato divertente leggerti. a presto

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  9. Io non voglio affatto allarmarti Monique, ma purtroppo mia zia (pace all'anima sua)... Scherzo! :D E stai tranquilla che i semi di finocchio sono potenti anti-sfigogeni :) I pani con i semi sono i miei preferiti e il tuo è qualcosa di magnifico :)

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  10. Cavolo io mi sarei fatta condizionare dal calzolaio, sei stata brava a mantenere il self control.
    Ottimo il tuo pane. Io a dire il vero non mi sono mai cimentata nella panificazione, ma con le tue chiare indicazioni potrei anche rischiare.

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  11. Ahahahah il tuo post mi ha fatto morire dal ridere! Io sono sempre stata soggetta al sangue da naso e ti assicuro che non comporta niente di male! :) Un bacio e buonissimo questo pane!! Fede

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  12. Mi hai fatto morire..... sei troppo forte !!! morire dalle risate ovviamente, sai non vorrei attaccarti altra negatività. un bacio

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  13. Ossignore Monique mi fai morire!!!!!
    Io ho un conoscente avvocato, ipocondriaco, depresso... L'unico avvocato pessimista della storia!
    Lo ucciderei!
    Via vado a impastare anche io! Ole!

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  14. hahahaha!! Sai qual è la cosa più divertente? Che non usi lievito madre!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    E finalmente anche io potrò panificare :-)
    PS: cosa intendi per 'lievito fresco'?

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  15. Mica me lo ricordavo questo post :) Eh si, ancora in piedi a far pane :P

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